In Romagna, una delle terre d'Italia più rinomate per il suo impegno nel welfare e nella qualità dei servizi sanitari, emerge un problema che non può più essere sottovalutato: la carenza di ostetriche. Questa situazione sta creando non solo disagi per il personale sanitario, ma anche rischi per le future mamme e i neonati, con un impatto diretto sulla sicurezza e sulla qualità delle cure.
Secondo le testimonianze raccolte dal Nursing Up Emilia Romagna, tra i professionisti del settore, le ostetriche in servizio sono spesso costrette a turni massacranti, e a rinunciare a momenti di recupero essenziali. Questa condizione di stress e sotto-organico rischia di compromettere la loro capacità di offrire un'assistenza ottimale, specialmente in momenti delicati come il parto.
In un contesto già provato dalle difficoltà economiche e organizzative del sistema sanitario, diventa essenziale chiedere un intervento rapido e deciso da parte della direzione sanitaria regionale. Maggiore rischio per mamme e neonati: La mancanza di ostetriche implica un aumento del carico di lavoro per chi è in servizio, con il rischio di errori evitabili in momenti critici.
Le ostetriche sono sottoposte a pressioni insostenibili, con effetti negativi sulla loro salute fisica e mentale. Tempi di attesa più lunghi e difficoltà nell'accesso a cure tempestive sono solo alcune delle conseguenze per le famiglie.
Cosa Chiediamo:
È fondamentale che la direzione sanitaria prenda immediatamente provvedimenti per:
1. Bandire concorsi per nuove assunzioni: Aumentare il numero di ostetriche in servizio per rispondere adeguatamente alla domanda.
2. Valorizzare il ruolo delle ostetriche: Migliorare le condizioni di lavoro, riconoscendo l'importanza di questa professione nel garantire la salute di mamme e neonati.
Questa situazione non può più essere ignorata. La salute delle mamme e dei neonati deve essere una priorità assoluta per il sistema sanitario romagnolo
Vincenzo Parisi
Dirigente Nursing Up
